Se ne sta lì, sul ciglio della strada, a mezz’aria fra il controsenso e il paradosso, con un impermeabile giallo.
Seduta su un marciapiede fradicio non chiede niente a nessuno, perché ha già la meta in testa.
Passano auto e treni, ma non accenna a muoversi, a prenderne almeno uno.
“Non le va mai bene niente”, vi starete chiedendo. Ed è vero.
Ma non per orgoglio o per sfida, lei se ne sta lì perché non sa realmente quello che vuole.
Fa uso di parole bellissime per descrivere la sua meta, eppure non si muove mai per raggiungerla.
E’ ad est o ad ovest del suo cuore? Deve mettersi le scarpe comode o eleganti?
Quando arriverà lì, come si dovrà comportare?
In fin dei conti, questa anima col cappotto giallo ha solo paura.
E’ una macchiolina sperduta nell’universo sconfinato e si immagina mondi lontani senza mai mettersi in marcia davvero.
E’ notte, o forse giorno? Ormai la pioggia scolora ogni cosa, anche le fatiche che aveva fatto per raggiungere quel marciapiede.
E’ stanca di una vita senza colori. E’ stanca di una vita a metà.
Si alza e si incammina, senza idea di dove andare. Solo seguendo ciò che il cuore le dice.
Destinazione Sole, che ci voglia un giorno o una vita.
Piove piove, ma la mia anima si muove.
Accendo una candela e dico: che si mangia questa sera?
Bellissimo!
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mi piace immaginare l’occasione che ti ha fatto stendere queste parole, a tratti sbarazzine, a tratti più serie. Forse il dover esser uscita sotto la pioggia, forse aver visto una figura da dietro i vetri, chissà.
in ogni caso m’è piaciuto.
ml
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Il semplice rumore della pioggia fa miracoli 😉
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..era la terza ipotesi, il ticchettio invisibile sul tetto, che avevo pensato e non scritto 🙂
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